Dà delle indicazioni per utilizzarli e riporta diversi procedimenti, non in modo didascalico, ma qualcosa se ne estrae, anche piuttosto dettagliato. Certo, lo stampo di tutto il libro è un po' retrò
Alla fine l'ultimo paragrafo è persino dedicato al lettore
"che non sia veggente e a cui è negata la sublime facoltà della chiaroveggenza" con lo Specchio magico del Tarocco.
Nell'intro dell'appendice non riporta le fonti, ma fa riferimento al valore che avevano gli specchi magnetici
"all'epoca di Mesmer e del Barone du Potet, all'epoca dei grandi magnetizzatori insomma, il cui dinamismo fluidico era così possente da 'caricare' particolari oggetti in maniera prodigiosa, da 'permearli' di forze speciali per speciali effetti".Dice poi:
"Ora, ogni legame tradizionale, essendo rotto (...) non può essere così sicuro come al tempo, ma che è comunque possibile, se questi specchi sono utilizzati da individui particolarmente qualificati, ottenere per mezzo di essi risultati utili ed efficaci"Riporto:
Specchio arabo:"Gli arabi si servono dell'inchiostro versato nella palma della mano di una Veggente, in luogo della coppa o recipiente d'acqua. Essi scrivono prima due formule sopra due strisce separate di carta"
(seguono una sentenza del Corano e un'invocazione, da qui riassumo qualche frase).
L'invocazione si riproduce sopra sei strisce di carta che vengono passata su fumo d'incenso. Dopo aver strofinato per bene il palmo della mano con inchiostro spesso le attaccano la striscia col verso del Corano ai capelli, mentre le strisce con l'invocazione vengono gettate nel fuoco. L'operatore stringe sempre la mano del soggetto finché non appare la figura di uno spazzaturaio. "Costui, che spazza una piazza, simboleggia la distruzione degli ostacoli che impediscono la chiaroveggenza", e da qui "il soggetto comincia a vedere nella sua mano (il suo specchio) le apparizioni".
Specchio di Swedenborg: (riportato testualmente)
"Si costruisce con limatura di piombo ridotta in polvere sottilissima, nella quale si versa dell'olio di oliva in quantità sufficiente per fare una pasta consistente.
Si riscalda a fuoco lento questa mistura e si versa su di una lastra di vetro leggermente riscaldata, spalmandola bene sulla superficie del vetro così da ricoprirla in modo uniforme.
Per servirsi di questo specchio lo si colloca in modo che nessun oggetto vi si rifletta.
L'operatore si colloca dietro il soggetto e mentre questi guarda nello specchio, l'operatore lo fissa sulla nuca, con la ferma volontà di magnetizzarlo".