Caratteristiche: è un arbusto sempreverde che appartiene alla famiglia delle Labiate. Originario delle regioni del bacino del Mediterraneo. Alto fino a due metri ha fusti prostrati o ascendenti, molto ramificati, con foglie piccole, lineari, coriacee, biancastre sulla pagina inferiore.
I fiori azzurro violacei, anch’essi piccoli, sbocciano riuniti in grappoli ascellari in diversi periodi dell’anno, in relazione al clima, tutta la pianta, ma particolarmente le foglie e i fiori, è fortemente aromatica.
Habitat: cresce sia allo stato spontaneo che coltivato, in Italia è presente ovunque, in luoghi aridi e assolati fino agli 800 mt slm.
Proprietà: è una delle piante aromatiche più utilizzate in cucina, ma anche in medicina per le sue proprietà terapeutiche: è infatti aromatico, stimolante, digestivo, nervino, antisettico, antidolorifico, rilassante, tonico per la memoria, astringente e diuretico. Questo arbusto sempre verde, originario delle coste del Mediterraneo, oggi è coltivato ovunque: lo troviamo negli orti, nei giardini e nelle siepi, ed il suo profumo intenso respinge gli insetti nocivi. Pare che la pianta di rosmarino allontani gli insetti dalle piante vicine. Sacchetti contenenti rosmarino sono spesso messi negli armadi per tenere lontane le tarme. In passato veniva usato per deodorare gli ambienti e purificare l’aria.
Storia, mito, magia: per la sua azione rinforzante sulla memoria, è ritenuto la pianta del ricordo, come dice Ofelia nell’Amleto: “Ecco laggiù il rosmarino, la pianta del ricordo”. Anche Shakespeare accenna alla relazione fra il rosmarino e la memoria; nel dialogo tra Ofelia e Amleto scrive: “C’è il rosmarino, per la rimembranza. Ti prego, amore, ricorda”.
Nell’antica Grecia, chi non poteva procurarsi l’incenso per sacrificare agli dei, bruciava rosmarino che veniva chiamato “pianta dell’incenso”. Anche dagli egizi e dai romani era tenuto in grande considerazione. Pianta governata dal sole, il rosmarino, ha ispirato antiche leggende.
Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta la storia della principessa Leucotoe, figlia del re di Persia, che sedotta da Apollo, intrufolatosi furtivamente nelle sue stanze, dovette subire l’ira del padre, che la uccise per la sua debolezza. Sulla tomba della principessa i raggi del sole penetrarono fino a raggiungere le spoglie della fanciulla, che lentamente si trasformò in una pianta dalla fragranza intensa, dalle esili foglie e dai fiori viola-azzurro pallido. Da questa leggenda deriva l’usanza degli antichi Greci e Romani di coltivare il rosmarino come simbolo d’immortalità dell’anima; i rami venivano adagiati fra le mani dei defunti e bruciati come incenso durante i riti funebri.
Per gli antichi romani il profumo del rosmarino allietava i defunti e li accompagnava nell’oltretomba, e ancora nel XIX secolo veniva considerata una “pianta del ricordo”: era usanza portare ai funerali rametti di rosmarino, oltre che margherite, fiori di linaria e salvia.
Secondo alcuni il nome latino rosmarinus deriverebbe da “ros marinus”, rugiada del mare, secondo altri da “rosa maris” rosa del mare.
I Sicilia si racconta che tra i rami di Rosmarino sono celate delle figure magiche femminili, esili fatine pronte ad aiutare chi è veramente degno.
Il forte aroma di questo arbusto sempreverde ha una particolare qualità sottile: attirare i ricordi amorosi; per questo motivo veniva usato nei filtri d’amore per incantare il cuore. La sua fragranza aiuta le persone malinconiche a risollevarsi dalla tristezza. In antichi scritti si legge che gli studenti romani facevano uso di coroncine di rosmarino per superare brillantemente gli esami.
Regalarsi un ramo di rosmarino significa dirsi:”Io penso a te!”; il ramoscello, infatti, sembrerebbe avere il potere di mantenere vivo il ricordo della persona che ce lo ha donato.
Nei rimedi dei semplici si legge che un buon infuso fatto con le sommità fiorite del rosmarino può aiutare a rievocare avvenimenti remoti e risvegliare la facoltà perse. Si racconta che un rametto, messo sotto il cuscino, aiuti a sognare mondi fantastici ed allontani gli incubi.
Nel Medioevo veniva usato per scacciare spiriti maligni e streghe durante le pratiche esorcistiche. Per secoli venne usato come fumigante per disinfettare le stanze dei malati. Il decotto di rosmarino serviva per la pulizia delle cucine, lavelli, vasche da bagno. Rametti di rosmarino venivano posti nei cassetti della biancheria, negli armadi per profumare e tenere lontane le tarme.
Le giovinette, tempo fa, non usavano ramoscelli di rosmarino solo per sognare, ma veniva anche impiegato per lavarsi i capelli; si mettevano delle foglioline verdi sminuzzate nell’acqua piovana e l’infuso rendeva la chioma più lucida; per combattere la caduta dei capelli ed avere una buona crescita occorre macerare un misto di foglioline di bosso fresche e rosmarino, triturare e lasciare il tutto per quindici giorni in infusione in un litro di alcol puro, filtrare e frizionare sul cuoio capelluto.
La qualità antisettica del Rosmarino è stata riconosciuta fin d’antichità, forse per questo si usava bruciare ed appendere i ramoscelli per allontanare le malattie e pestilenze.
Una volta le partorienti venivano lavate con l’infuso di quest’erba, ed anche il neonato veniva delicatamente deterso con l’acqua precedentemente bollita con foglioline di Rosmarino; questo avrebbe protetto entrambi dalle infezioni.
Nel simbolismo dei fiori, il messaggio di questa pianticella sempre verde esprime: “sono felice quando ti vedo”. Sembra che portare sul cuore un ramoscello fiorito doni un grande felicità interiore.
Si dice che annusare spesso il suo legno mantenga giovani, mentre ornarsi la testa con una corona di rosmarino aiuta la memoria.
Il rosmarino è uno degli incensi più antichi e possiede dei forti poteri protettivi e purificatori.
Prima di praticare un rituale sarebbe una buona abitudine lavarsi le mani con un infuso di rosmarino.
Anche molti rituali di guarigione vengono praticati utilizzando questa meravigliosa pianta, che può inoltre sostituire l’incenso!
Le sue foglie polverizzate avvolte in una pezza di lino e legate al braccio destro fanno sparire la depressione.
La tradizione popolare mediterranea lo ritiene la pianta degli innamorati e di tutti quelli che non vogliono dimenticarsi.
Se bruciato emana delle vibrazioni purificatorie assai potenti, per questo viene usato per 'ripulire' un luogo dalle negatività, soprattutto prima di un rito magico. E' uno degli incensi più antichi.
Il rosmarino sotto il cuscino dona sogni tranquilli e sotto il letto protegge chi vi dorme dagli incidenti. Viene appeso sulle porte e nelle verande per tenere lontani i ladri. Viene portato addosso per mantenersi in salute.
Si usa negli incensi d'amore e in quelli che stimolano il desiderio sessuale. Le bamboline curative sono spesso riempite con il rosmarino.
L'infuso si usa per lavarsi le mani prima di un rito, e nell'acqua del bagno per mantenersi giovani. Le foglie mescolate con bacche di ginepro vengono bruciate nella camera di un ammalato per aiutare la guarigione.
Se desiderate ricevere la conoscenza o la risposta a un quesito bruciate del rosmarino sul carbone e respiratene il fumo.
E' una pianta ricchissima di olii essenziali (pinene, conforene, limonene) flavonoidi, acidi fenolici, tannini, resine, canfora e contiene anche l'acido rosmarinico dalla proprietà antiossidante. Molti studi, infatti, hanno dimostrato che i principi attivi del rosmarino hanno la capacità di inibire l’anione superossido, un radicale libero molto tossico e reattivo, responsabile dell’ossidazione cellulare.
In fitoterapia può essere usato come infuso o decotto ed è utilizzato come depurativo del fegato e come tonico e digestivo. Per questa ragione viene inserito nella composizione di tisane disintossicanti insieme al tarassaco e alla bardana. E' efficace nei casi di disturbi intestinali, nel caso di spasmi ventrali, vertigini, inappetenza.
In aromaterapia, grazie alla presenza dell’olio essenziale che conferisce alla pianta una potente azione antibatterica e antisettica è impiegato come pianta balsamica utile in caso di tosse, raffreddore e febbre. Sempre la sua essenza svolge un’azione energizzante sull’ organismo e sulla psiche, utilissima in caso di esaurimento psicofisico, stanchezza e depressione. L'infuso, unito all'acqua del bagno ha un eccellente effetto stimolante e secondo alcuni avrebbe anche un potere afrodisiaco se mescolato alla menta ed alla salvia.
Per uso esterno, i risciacqui sono efficaci contro il mal di denti e le frizioni per i dolori reumatici ed il mal di testa. I cataplasmi delle foglie tritate e riscaldate in un olio vegetale sono ottime per le contusioni e le slogature. Usato per risciacquare i capelli, stimola i follicoli piliferi alla ricrescita.
Fonti:https://goodmorningumbria.wordpress.com/ca...gia-delle-erbe/Enciclopedia della piante magiche, Scott Cunninghamwww.cure-naturali.it/rosmarino/2777